Disturbi Specifici dell’Apprendimento: la diagnosi per il diritto allo studio

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Disturbi Specifici dell’Apprendimento: la diagnosi per il diritto allo studio

insegnante che aiuta studentesse

Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): la diagnosi è importante per garantire il diritto allo studio secondo il proprio stile cognitivo.

Negli ultimi anni si è assistito ad un boom di diagnosi certificanti Disturbi Specifici dell’apprendimento.

Ciò ha indubbiamente fornito la garanzia ai bambini e ai loro genitori del diritto ad essere tutelati circa il proprio benessere nell’apprendimento, tuttavia ciò ha ingenerato un eccesso di diagnosi e confusione su cosa significhi un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

L’obiettivo di questo breve scritto è provare a fare un po’ di chiarezza in merito.

Cosa si intende per DSA?

I DSA sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione.
In base al tipo di difficoltà specifica che comportano, i DSA si dividono in: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia.

Si tratta, dunque, di una condizione in cui, in presenza di un’intelligenza nella norma, i bambini presentano delle difficoltà specifiche ed esclusive, nella letto-scrittura, nella comprensione e nel calcolo. Tale difficoltà nonostante possa essere migliorata attraverso delle attività di potenziamento, non può essere risoluta poiché le sue origini sono di natura biologica e strutturale.

E’ una modalità di apprendimento che necessita di particolari accorgimenti che si discostano dalla tradizionale modalità di fare scuola, ma che dovrebbe avvalersi di strumenti all’avanguardia con l’obiettivo di rispettare lo stile cognitivo di ognuno.

Come porre diagnosi di DSA?

bambino sorridente che fa i compiti

Affinché si possa porre diagnosi di DSA è necessario effettuare un iter diagnostico, con professionisti qualificati, psicologi e medici, i quali attraverso l’utilizzo di strumenti standardizzati e riconosciuti dalla comunità scientifica, stilano un profilo cognitivo del bambino.

In questo percorso, verranno somministrate innanzitutto delle prove volte a valutare il Quoziente Intellettivo (Q.I.), e successivamente delle prove di livello che indagano gli apprendimenti specifici: lettura, scrittura, comprensione e calcolo.

La Consensus Conference indica come strumento d’elezione per l’indagine del Q.I. le scale della Wechsler (WISC).

A seguito della valutazione, il professionista psicologo, restituirà alla famiglia una relazione contenente il profilo cognitivo, in cui si evincono le difficoltà specifiche, ma soprattutto le risorse di cui il bambino è detentore, fondamentali per poter pensare al successivo percorso da intraprendere. La relazione inoltre, contiene, gli strumenti compensativi e dispensativi utili, affinché il bambino possa vivere serenamente il proprio percorso scolastico e collateralmente incidere positivamente sulla sua qualità di vita.

La relazione verrà consegnata alla scuola d’appartenenza, affinchè si possa stilare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) in cui verranno integrate sia le indicazioni proposte a seguito delle valutazioni, sia le informazioni provenienti dal fondamentale strumento di cui le insegnanti sono dotate: l’osservazione quotidiana.

 

Perché è importante effettuare un’accurata valutazione?

insegnante che aiuta bambini a leggere

Spesso questi ragazzi vengono erroneamente considerati svogliati e la loro intelligenza spiccata dà il via a valutazioni come “è intelligente ma non si applica”.

Ciò induce nel bambino un forte senso di frustrazione, un sentirsi non compreso, con incidenze negative e significative sull’autostima. Nei casi in cui non vi è una diagnosi, non è infrequente l’abbandono scolastico.

Dunque una corretta valutazione consente al bambino di sentirsi accolto e riconosciuto per ciò che è, e non per ciò che dovrebbe essere, inoltre migliora il vissuto di percezione di sé e della scuola, non avvertita più come invalidante ed escludente, ma come un luogo che adatta il proprio metodo sulle esigenze di ognuno, riconoscendo come fondamentale il benessere dei bambini.

 

Cosa Possono Fare insegnanti e genitori?

Gli insegnanti devono stilare un PDP in cui vengano indicati gli strumenti dispensativi e compensativi che il bambino dovrà utilizzare nel suo percorso scolastico. Tali strumenti possono essere utili anche per la classe, pertanto possono essere estesi a tutti, evitando in tal modo la percezione d’essere “diversi”, ma favorendo un clima inclusivo in cui il sistema evolve e si modifica per includere ognuno.

I genitori potranno seguire le indicazioni riportate nella relazione, e eventualmente avvalersi dell’aiuto di personale competente nel lavoro pomeridiano per fornire un coontinuum tra scuola e famiglia. Il Tutor dell’apprendimento è una nuova figura, che si sta affermando sul territorio per garantire ad ogni bambino la possibilità di apprendere e svolgere le attività nel pieno rispetto del proprio stile, che parta dalle risorse e dalle attitudini di ognuno per creare un piano di lavoro su misura che valorizzi il bambino.

La diagnosi è quindi uno strumento attraverso cui, garantiamo al bambino, la possibilità di riappropriarsi secondo i suoi tempi e le sue modalità del senso della propria efficacia!

 

“Ognuno è un genio.
Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi
lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”
A. Einstein

 

 

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