FACILITAZIONE E INSEGNAMENTO – Introduzione al sistema operativo 4.0

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24 Febbraio 2020

FACILITAZIONE E INSEGNAMENTO – Introduzione al sistema operativo 4.0

Facilitare è un verbo a catena cioè uno di quei verbi col cui significato si può giocare, così da carpirne appieno la potenzialità: rendere più facile, semplice, ma anche rendere più accessibile ossia favorire che rivela un’intenzionalità a promuovere, incentivare, motivare. A cosa?

Il cuore in questo caso è l’apprendimento. La scuola da sempre si occupa di apprendimento, e come per ogni attività che contraddistingue il genere umano con il tempo è stata chiamata ad adeguare, modificare, innovare questa pratica a seconda dei cambiamenti avvenuti nella società dal punto di vista culturale, sociale e economico e perché non spirituale.

Ciò che spesso accade, nella scuola come in altri contesti, è che in molti casi non vi è una corrispondenza, un allineamento di pensiero, con il sistema a cui si partecipa.

Per esempio: seppure il nostro Sistema in questo momento richieda un cambiamento nell’uso dell’energia, tuttavia si sta continuando a viaggiare sul binario dello sfruttamento ecologico: si vive la Terra come un luogo da cui prendere. Si stanno avviando dei cambiamenti, ma il loro effetto si verificherà solo fra molti anni: non è immediato.Questo è il vero problema.

Lo stesso vale per l’apprendimento. Si sta passando da “un sistema operativa apprendimento 1.0, dove le operazioni sono centrate sugli input sono basate su forme d’insegnamento e su insegnanti tradizionali a un sistema operativo 2.0 dove le operazioni sono centrate sugli output e basate su piani di studio standardizzati sull’insegnamento in vista degli esami….a un sistema operativo 3.0 dove lo studente è messo al centro e la sua esperienza è al cuore dei nuovi ambienti di apprendimento a un sistema operativo 4.0 che connette lo studente con le sorgenti della creatività e con l’essenza profonda del suo essere umano, insegnandogli a co-percepire le future possibilità emergenti e a farle sbocciare. (La Teoria U di Sharmer)

La scuola italiana a che punto si trova?

I cambiamenti non avvengono per caso. Richiedono una fase di Premeditazione in cui si comincia a pensare che sarebbe importante e necessario…., una fase di Meditazione in cui ci si siede al tavolo e si passa dal potrei al posso all’attivante voglio, per poi finalmente passare alla fase Azione. Nella fase della meditazione si esplora e si ricerca ciò che posso fare per spostarmi da A a B: si ricerca la strada cioè il Metodo. Si diffonde una cultura, grazie al passaparola e ai processi formativi. Si crea una massa critica convinta che facendo in quel modo si darà un contributo al benessere degli studenti e di riflesso al Sistema stesso, perché saranno preparati ad affrontare una realtà definita Vuca (volatile, incerta, complessa, ambigua): saranno capacidi promuovere il cambiamento perché avranno sviluppato le abilità necessarie per affrontarlo. In tutto questo la Facilitazione è una chiave che apre molte porte al di là delle quali troviamo: il potenziamento cognitivo, il potenziamento emotivo, il potenziamento del pensiero critico. Come per ogni prodotto ha bisogno di essere prototipizzato, sperimentato, cambiato in corso d’opera, tuttavia richiede di condividere chel’obiettivo è connettere lo studente con il Mondo e lo renda capaci di cogliere le interconnessioni che regolano un mondo divenuto sempre più complesso e tale da farci smarrire ogni possibile chiave di lettura.(P. Senge in A scuola di Futuro)

Di Massimo Ravasi

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